mercoledì 30 dicembre 2015

Un altro anno che finisce

Copertina capolavoro sulle profezie Maya
Misurare il tempo è sempre stato un bisogno per l'uomo. Il giorno e la notte, le stagioni, i cicli vitali di piante, animali e persone. Gli astri nel cielo si osservavano e si traducevano in calendari e orologi sempre più sofisticati per scandire lo scorrere di questa forza invisibile e inarrestabile.
Riti, tradizioni e leggende girano intorno al mistero del tempo e i più fantasiosi immaginano di ingannarlo, inventando macchine per spostarsi nel passato e nel futuro, cercando la formula dell'eterna giovinezza, tentando di predire ciò che accadrà.
E il tempo se ne frega, continuando per la sua strada.

In questo periodo dell'anno, si ha la sensazione di arrivare alla fine di qualcosa. Come quando si termina un libro e si comincia una nuova storia, riflettiamo su ciò che abbiamo appena letto e ci carichiamo di aspettative per la lettura successiva. Tradotto: si fa il bilancio dell'anno che si chiude e si pensa ai classici buoni propositi per quello in arrivo, molti dei quali riguardano lo smaltimento degli ingorghi da cibo. Durante le feste si sperimenta l'euforia da weekend amplificata e spalmata su più giorni, ma poi arriva sempre il fatidico lunedì, l'anno nuovo, quando ci si trova ad affrontare un nuovo ciclo e a tener fede alle promesse. Non sparate troppo alto e troppo presto, quindi, ché poi il rinculo si fa sentire.

Bilancio. Per lunghi anni da impiegata contabile, questa parola ha avuto il peso di un macigno che schiacciava ogni magia festiva. Niente ferie, anzi, ore di straordinario, compresi sabati e domeniche, a rincorrere numeri e tirare somme come se non ci fosse un domani. Solo la tensione bastava a compensare l'apporto calorico di pranzi e cene. Tutti più buoni una mazza! Un ritardo, un'informazione incompleta o una svista facevano volare oggetti, grida e insulti per tutto l'ufficio, peggiorando la salute di fegati già provati dai brindisi. Insomma, la parola bilancio proprio non mi piace, perciò, adesso che posso evitarlo, non ho intenzione di farne uno, nemmeno personale. Da scrittrice, posso solo dirvi che sono molto contenta dell'aumento di vendite dei miei libri negli ultimi mesi e spero di mantenere questa tendenza.

Buoni propositi. Questi vanno bene, ne ho in continuazione, non solo a fine dicembre. Il mantra quotidiano è impara, impegnati, migliora perché aspiro a grandi cose, non solo nella scrittura. Essere ambiziosi non è un difetto se significa sforzarsi di ottenere il meglio da se stessi, esprimere il proprio potenziale, saper cogliere le occasioni.
Per qualcuno, gli imbecilli, l'ambizione diventa superbia, ignoranza dei propri limiti e slealtà. Per emergere in modo positivo, bisogna mettere in luce le proprie qualità e coltivare con cura il proprio talento, faticando per raggiungere traguardi sempre più alti. E non mi riferisco solo alla scrittura.
In generale, vorrei leggere più libri rispetto all'anno passato e fare più viaggi perché nel 2015 ne ho fatto soltanto uno. Un buon proposito che per me si ripete di anno in anno senza riuscire a realizzarsi è vincere la mia proverbiale pigrizia e fare un po' di sport, ma è una cosa che mi annoia da morire. Vorrei anche pubblicare il quarto episodio di Legione entro il prossimo Natale (è strano dirlo quando ne è appena passato uno), ma non prometto nulla perché si prospetta un lavoro più complesso dei precedenti.
Il mio vero grande proposito per il 2016, però, è un importante cambiamento di vita del quale vi parlerò quando sarà il momento perché è un progetto che studio da tempo, non un semplice pensierino di fine anno. Questa volta sparo alto, ma sono attrezzata contro il rinculo.

Bene, divertitevi a festeggiare l'ultima notte del 2015 e, per favore, evitate quegli stupidi botti che, oltre a spaventare animali e bambini, mi bloccano la digestione e quando non digerisco divento una bestia assassina!

6 commenti:

  1. Quel castoro lì ha proprio un'aria familiare… XD

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    1. Già! Per chi non lo sapesse, arriva dal film horror super ignorante e divertente visto a Natale: Zombeavers. Per estimatori. Felice anno nuovo, Salvatore.

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  2. In bocca al castoro, dunque, e occhio al rinculo. A me, negli ultimi anni, è la "r" che mi ha fregato. La sua mancanza, voglio dire. Per il '16 ho in programma mutande di ghisa, palla lunga e pedalare ;)

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    1. Pedalare soprattutto dopo i bagordi delle feste!
      Riguardo la "r" mancante, mi dai l'occasione di auto-citarmi: "Una volta il dottor Peacock gli aveva detto che la ruota gira sempre. Era stato per River un pensiero consolante quando le cose andavano male perché sarebbero arrivati tempi migliori, ma terrificante quando era felice perché avrebbe potuto perdere tutto. "

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  3. Vorrei leggere di più anche io e vorrei viaggiare, ché non ho fatto quasi nulla nel 2015.
    Buon anno :)

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    1. Buon anno, Daniele. Tempo e soldi spesi in libri e viaggi non sono mai sprecati!

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