venerdì 30 dicembre 2016

...e viaggiatrice

Ovunque mi trovi, vorrei essere altrove.

Thailandia 2010, stazione di Bangkok

Ogni anno in questo periodo, si ha l'impressione di avvicinarsi alla fine di una strada e di avvistare il futuro dietro l'angolo. Ce ne accorgiamo solo all'ultima riga dell'ultima pagina del calendario, tutte le volte, come se ricominciare a contare da gennaio cancellasse per magia l'anno passato e aprisse le porte alle opportunità mancate.
Sì, ma il futuro è anche tra un'ora o domani se vogliamo esagerare, ma ci si sente più leggeri a rimandare all'anno nuovo. Quello vecchio ormai è macchiato, fuori moda, e non vediamo l'ora di togliercelo di dosso. Quello nuovo invece è pulito, ancora vuoto di errori e sprechi, sembra perfetto.

Ci trascinerò le cose che non ho finito e già si sporca tutto gennaio. Ho segnato le date dei prossimi impegni, sbirciato come cadono i compleanni, pianificato appuntamenti. Prima ancora di cominciare, il mio anno nuovo è già tutto macchiato, come quando il gatto passa sul pavimento che non si è ancora asciugato. Lancio schizzi pure sugli anni a venire perché ci sono tante strade che vorrei percorrere, con le scarpe e con la penna, tante che mi servono più calendari da pasticciare.

In Thailandia, sei calendari fa, aspettavo un treno. Quando è entrato in stazione, sono apparsi gli addetti alle pulizie, piccoli e veloci come folletti, e si sono messi a spazzare, rassettare e lucidare ogni vagone, dentro e fuori, prima di lasciar salire nuovi passeggeri. È sempre lo stesso treno che percorre la tratta 1 gennaio - 31 dicembre, anche se spolverato a ogni corsa. Il bello che ci sfugge è che non c'è bisogno di arrivare ogni anno al capolinea per scegliere una nuova destinazione.


mercoledì 28 dicembre 2016

Raccomandazioni e deduzioni

«Mi raccomandasti un libro orribile di un tuo amico molto caro, dal che deduco una o tutte le tre seguenti cose:
stimi più il tuo amico che me
non hai nessuna idea della letteratura
non hai nessuna idea dell’amicizia perché i vizi degli amici non si vendono; si nascondono.»

(Juan Varo)


domenica 25 dicembre 2016

Natale discreto





I miei auguri per voi sono sobri e raffinati come queste decorazioni.
Non vi annoiate troppo durante le feste :)


P.s. Riguardo il video, una coreografia del genere si può fare solo in Australia dove il vicino di casa più prossimo sta a dieci chilometri, ma magari telefona lo stesso per lamentarsi durante l'assolo. Evviva i Queen, comunque.

venerdì 23 dicembre 2016

Luci in bottiglia

Bisognerebbe imbottigliare i momenti felici e versarseli addosso all'occorrenza.



mercoledì 21 dicembre 2016

Perché sono cattiva

Mentre le città e le case sono tutte sbrodolate di luci, le fiabe e i dolci tornano di moda, in tv passano vecchi film natalizi, chiunque ti bacia e ti augura di passare buone feste, i negozi sono un'eruzione di nastri e pacchetti e tutti sono più buoni, io aspetto la settimana di Natale solo per riproporvi questo. Perché sono cattiva.



lunedì 19 dicembre 2016

Ripiego

«Hai visto che occhi? È malato. Malato di sogni, siamo tutti malati di sogni, ecco perché siamo qui.»

Lo disse Charles Bukowski, quando ancora insegnava alla Scuola Santa Rosa di Helgaldo. Un giorno fu accusato di eccessiva sobrietà e perse il lavoro. Non si riprese più, diventò uno scrittore.


venerdì 16 dicembre 2016

Nessun pacchetto

Why dont'you take me for a little while
Sing me songs you know will make me smile
David Coverdale e Jimmy Page, 1993

Carico di significato i gesti, le espressioni, le parole dette, scritte, cantate, a volte i luoghi, mai gli oggetti. Gli oggetti si perdono, si rompono, si consumano, si usano e si dimenticano. Per quanto possano contenere ricordi, conservo i ricordi e non gli oggetti. Faccio un'eccezione per i libri, ma anche di quelli conservo le storie, non le pagine.

Dei regali mi basta davvero il pensiero, a farmi felice è la persona che dedica un suo minuto al pensiero di me. A qualsiasi pacchetto preferisco un bacio che può arrivarmi anche attraverso un biglietto, una cartolina, un messaggio, una telefonata, una canzone, una mail. Costa anche meno di un minuto. 

Come ogni anno, a Natale spenderò i soldi di ipotetici doni per voi in nulla di materiale, adottando animali a distanza, sostenendo chi protegge la natura e altre cose del genere. Per via del mio infantile sogno di salvare il pianeta, siete dunque costretti a rinunciare a un pezzetto del vostro Natale, peraltro dimostrandovi tutti più buoni come vuole la tradizione.
In cambio avrete i miei minuti e i miei pensieri. Fateveli bastare.

Se proprio non potete fare a meno di regalarmi qualcosa per Natale - chissà perché non potreste farlo in ogni altro momento dell'anno - regalatemi un vostro minuto perché non c'è nulla di più prezioso che io desideri.



mercoledì 14 dicembre 2016

Favori tra scrittori

Perché scriverci un post intorno?




"Se avete giovani amici che aspirano a diventare scrittori, il secondo grande favore che potete far loro è regalare copie di Elementi di Stile. Il primo e più grande, ovviamente, è ucciderli adesso, mentre sono ancora felici."

lunedì 12 dicembre 2016

Ignoranza


«C'è un culto dell'ignoranza negli Stati Uniti, e c'è sempre stato. Lo sforzo anti-intellettuale è stato una tendenza costante che si è insinuata nella nostra politica e vita culturale, alimentata dalla falsa convinzione che democrazia significhi che "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza".»


sabato 10 dicembre 2016

Convinzioni

Credo alle cattive intenzioni, ai cuori spezzati, alle porte chiuse, alle richieste d'aiuto. Credo ai giudizi sbagliati e alle illusioni.
Credo al silenzio e alla sofferenza che può causare. 
Credo ai mostri e che la paura sia naturale, il coraggio una scelta. Ricordare è naturale, dimenticare una scelta.

Credo negli alberi e nella forza dei venti, nelle navi e nella forza delle maree. Credo nei ritorni e nei nuovi inizi, nella fuga verso qualcosa e non da qualcosa.

Credo nelle persone che sorridono ogni mattina anche se piangono la sera. Credo alle mani quando gli occhi mentono, credo nei pensieri e nelle parole che li contengono. Credo nella cecità dei sentimenti. Credo ai sensi e all'intuito, misuro l'amore soltanto in intensità.

Credo nell'incontrollabile, che non esista l'impossibile e credo nella conoscenza. Credo nel disordine e nella precisione, raramente nel caso. Credo nell'imparare, meno nell'insegnare.

Credo nell'acqua, nel vino e nella birra, nell'infuso di cannella, di altre bevande non mi fido.

Credo che la luna sia un messaggero. Gira intorno al mondo insieme alla notte, mostrando sempre la stessa faccia, così puoi lasciarci lo sguardo e lei lo consegnerà intatto alla persona che non riesci a raggiungere. Credo nelle persone che guardano il cielo.

venerdì 9 dicembre 2016

L'antisuccesso

fino all'8 gennaio all'Arengario di Monza

Ho visitato la mostra fotografica dedicata a Vivian Maier e mi ha fatto ripensare alla questione di fare arte solo allo scopo di condividerla o venderla.

Vivian Maier ha tenuto segreta la sua passione per tutta la vita. Scattava per sé e forse non si rendeva nemmeno conto del proprio genio. Le centinaia di negativi e rullini che conservava in un deposito finirono all'asta nel 2007 perché smise di pagare l'affitto. A recuperarli, comprenderne il valore e diffonderli attraverso il web e mostre in tutto il mondo, fu il figlio di un rigattiere.

Così le sue foto sono arrivate fino a me e mentre le osservavo pensavo a questa donna misteriosa, solitaria, che non parlava mai di sé, che nel tempo libero dal lavoro di governante prendeva un treno e andava a fotografare le vite degli altri, poi le inscatolava. 


Pensavo anche a quali meraviglie è riuscita a tirar fuori da un'attrezzatura scomoda e antiquata che non ammetteva errori e ritocchi.


Pensavo che avrebbe potuto vivere di successo, mentre è morta di debiti. 



Pensavo che forse è stata felice così. 
Io sono felice quando scrivo. Mi piace farlo seriamente, ma anche solo per distrarmi, quando ho voglia di allontanarmi da certi pensieri o approfondirne altri. E mi distraggo al punto che per ore dimentico la vita reale, dimentico di mangiare, dimentico di guardare l'orologio. Come Vivian, quando imbracciava la macchina fotografica.



mercoledì 7 dicembre 2016

Cose scontate

Uno

Era convinto che se ne stesse occupando qualcun altro.



Due

I racconti si trovano nella pagina racconti.

venerdì 2 dicembre 2016

Legione blog tour

La stesura del quarto volume di Legione con protagonista Oliver procede impegnandomi nella più faticosa e appagante delle mie occupazioni. Non riuscirò a terminarlo per Natale e non so ancora darvi una data d'uscita: sarà pronto quando dirò che è pronto. 

Nel frattempo ho pensato di rispolverare i tre libri della serie già pubblicati facendoli promuovere a tre blog letterari che mi piacciono molto.
Si tratta di un mini-blog-tour in sole tre tappe dedicate ai protagonisti dei primi romanzi pensato per dare ai nuovi lettori l'opportunità di mettersi in pari aspettando l'uscita del nuovo volume. Oltre a presentare River, Gabriel e Susanna nei rispettivi post di approfondimento, il tour prevede l'estrazione di quattro nomi tra i commentatori che riceveranno copie omaggio di uno o tutti i libri.