martedì 28 marzo 2017

Il ritmo nella scrittura

«Questa frase ha cinque parole. Ecco qui altre cinque parole. Frasi di cinque parole funzionano. Ma molte insieme diventano monotone. Ascoltate bene cosa sta accadendo. La scrittura sta diventando noiosa. Suona come un ronzio meccanico. È come un disco rotto. L'orecchio richiede più varietà.
Ora ascoltate. Cambio la lunghezza della frase e creo musica. Musica. La scrittura canta. Ha un ritmo piacevole, una cadenza, un'armonia. Uso frasi brevi. E uso frasi di media lunghezza. E qualche volta, quando sono sicuro che il lettore è rilassato, lo impegno con una frase di considerevole lunghezza, una frase che brucia energia e si sviluppa con l'impeto di un crescendo, il rullare dei tamburi, il crash dei piatti, sembra che chieda di prestare attenzione perché è una cosa importante.
Quindi scrivete combinando frasi brevi, medie e lunghe. Create una melodia che soddisfi l'orecchio del lettore. Non limitatevi a scrivere parole. Scrivete musica.» 

Gary Provost, autore di 100 ways to improve your writing (100 modi di migliorare la vostra scrittura)

Nota di Simona
Non ho questo libro, non so se esista in italiano, non avevo idea di chi fosse questo Provost finché in rete non sono incappata in questa immagine - l'uso dei diversi colori riprende il messaggio - e ho pensato di condividerla con voi. La traduzione è mia, non è letterale perché è difficile rendere in italiano la prima parte di cinque parole. Se ho sbagliato qualcosa, segnalatemelo pure.

sabato 25 marzo 2017

Libri per gli orangutan


Conoscete tutti il mio amore per la natura selvaggia e gli animali perciò questa iniziativa non vi sorprenderà. 
In accordo con The Orangutan Project ho deciso di donare per sei mesi il 10% dei ricavi del mio libro “Di passaggio in Indonesia” a questa associazione che opera sulle isole di Sumatra e del Borneo per la salvaguardia della foresta pluviale e degli animali selvatici che vi abitano. 
La missione di The Orangutan Project è salvare questi bellissimi primati dall'estinzione, e ciò include, non soltanto la lotta al bracconaggio e il rilascio in natura di orangutan provenienti dalla cattività, ma tutto ciò che contribuisce a mantenere vivo e in salute l'ambiente in cui vivono: conservare l'habitat con progetti di riforestazione; sensibilizzare le comunità locali sull'importanza di preservare le foreste e trovare il modo di far convivere le loro esigenze con quelle della natura; incentivare il turismo sostenibile.

Fin dal mio primo viaggio in Indonesia, sono rimasta colpita dalla bellezza selvaggia dei suoi panorami naturali: spiagge bianche di corallo e nere di sabbie vulcaniche, scogliere e montagne, vulcani, laghi e laghi dentro vulcani, ma soprattutto le sue foreste così rigogliose, misteriose, piene di vita e leggende. Purtroppo, le ho viste ridursi di anno in anno per far spazio all'attività dell'uomo che raramente si svolge nel rispetto dell'ambiente. 

Mamma orangutan e cucciolo
Tra le altre isole, ho soggiornato anche in Borneo e Sumatra, dove vivono gli orangutan. Ho visitato parchi nazionali e centri di recupero per gli esemplari strappati al bracconaggio, al contrabbando di specie protette e alla cattività. Incrociare lo sguardo di un orangutan è qualcosa che riporta alle origini, che risveglia l'istinto perduto di appartenere alla terra.
Un paio di volte, nel 2010 e nel 2013, ho anche dormito in tenda nella giungla insieme ai ranger di due parchi nazionali e ho potuto osservare gli orangutan in libertà. Potete sfogliarne le foto a questi link:
Gunung Leuser National Park - Sumatra
Trekking nella giungla - Sumatra
Kalimantan - Borneo

Queste esperienze mi hanno fatto comprendere il grande lavoro dei dipendenti dei parchi, dei volontari e delle diverse associazioni perché è grazie a loro che ho potuto godere di tanta bellezza. Per questo vorrei ritrovarla a ogni mio viaggio e vorrei che la ritrovassero anche le generazioni future.
Io e un grosso orangutan
Oggi, che sono "tornata a casa" in Indonesia, ho contattato The Orangutan Project proponendo la mia idea di destinare a loro il 10% dei ricavi del mio libro, seppur pubblicato tre anni fa. Sono stati felici di autorizzarmi a usare il loro logo per promuovere questa iniziativa e  io sono felice di dare un piccolo contributo alla salvaguardia di questo angolo di pianeta che mi ha rubato il cuore. Adesso speriamo che lettori e viaggiatori ci sostengano acquistando il libro e spargendo la voce. Abbiamo deciso di provare per sei mesi, dal 1 aprile al 30 settembre, ma potremmo prolungare la collaborazione in caso desse i frutti che ci auguriamo. 

Se dunque progettate di visitare l'Indonesia e incontrare gli orangutan, oppure volete viaggiare in terre lontane restando in poltrona, oppure volete soltanto aiutarmi a sostenere una causa che mi sta molto a cuore, comprate "Di passaggio in Indonesia" e ci troverete consigli, avventure e disavventure di una viaggiatrice inesperta, ma appassionata che si è innamorata di un arcipelago strepitoso.


 libro  



giovedì 23 marzo 2017

Diverse voci

Non pare anche a voi che quando scrivo sull'altro blog la mia voce sia diversa?

Sono sempre io, ma a parlare è un lato di me che per la testa ha tutt'altro che la scrittura. Forse si tratta di quello scrivere di getto, quell'istinto di lanciare il messaggio senza preoccuparsi in anticipo della forma. Eppure non è un raccontare senza filtri perché penso a cosa raccontare e cosa omettere. Credo che la diversa voce dipenda dal diverso interlocutore: la “scrittrice” parla a un lettore, il suo lettore ideale, ma comunque uno sconosciuto; la viaggiatrice parla ai suoi amici rimasti a casa e qualche volta ad altri viaggiatori che, seppure sempre sconosciuti, sento più vicini di un ipotetico lettore dei miei romanzi.

Ha senso per voi? Oppure ho un disturbo della personalità?


Delirio, Bill Sienkiewicz per Neil Gaiman


martedì 14 marzo 2017

All'inseguimento della lucertola nera

Storiella fotografica da Bali - un click per ingrandire le immagini.


Dopo una colazione così abbondante che il pranzo diventa inutile, mi siedo in veranda con il taccuino per gli appunti, in attesa che si asciughi il pavimento della mia stanza appena pulita.


D'un tratto...

lunedì 6 marzo 2017

Dedizione

Come vi ho detto, sto dedicando questi primi giorni al lodge ad abituarmi al clima e al fuso orario (ho un'età e certi sbalzi mi stendono), scrivere, rilassarmi ed esplorare i dintorni. Sono ancora l'unica cliente, è bassa stagione, e mi godo tutto questo come se appartenesse solo a me.

Il richiamo della natura è forte. Passerei tutto il giorno a esplorare questo giardino che in pochi passi diventa foresta, con le creature che ci abitano e si muovono, cantano, corrono, volano, sospirano intorno a me. Lo vedo aspettarmi dietro le finestre, ma ho un romanzo da finire. Prima che cominci l'avventura vera, quella per cui mi trovo in Indonesia, ho bisogno completare ciò che è rimasto in sospeso nelle ultime settimane. In realtà non mi pesa, ho voglia di scrivere, mi piace e mi appaga, mi trovo anche nella situazione perfetta: isolata in un luogo stupendo. Mi chiedo dove mi troverò, invece, a scrivere il prossimo libro. Chi può dirlo? Per adesso m'impegno a terminare questo.

Qualche volta, confermo i vostri sospetti, mi concedo una passeggiata o una nuotata in piscina e ve ne parlerò sull'altro blog nei prossimi giorni. Per gran parte della giornata, però, rimango nella quiete della mia camera a lavorare, con una tazza di tè e gli appunti presi sui quaderni che mi porto sempre appresso. Quando mi siedo a questa bella scrivania, non sento più nemmeno il cigolio delle pale sul soffitto, non mi accorgo del sole che cala. Sono talmente concentrata che dimentico di mangiare e al ristorante ormai hanno preso l'abitudine di telefonarmi in camera per avvisarmi che è ora di cena. 
Grande dedizione, la mia e la loro.




sabato 4 marzo 2017

Bali writing


Questa è la mia scrivania a Bali. 
Dopo aver raccontato il mio arrivo sull'altro blog - è su quello che potete seguire il mio viaggio, qui c'è solo il mio alter ego di scrittrice - da oggi proseguo la stesura del quarto volume di Legione, anche perché alla notizia della mia partenza orde di lettori preoccupati, almeno otto persone, mi hanno scritto per essere rassicurati che la mia nuova vita non comprometta la conclusione della serie.
Tranquilli, qui ho la quiete e il tempo di accontentare voi e me che, distratta dai preparativi, ultimamente ho scritto davvero molto poco e ne ho una gran voglia. Perciò vi saluto e mi metto al lavoro.

giovedì 2 marzo 2017

Io parto e se non vi basta...

Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempira l’universo

Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l’incanto
di un tuo solo sguardo

Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sara ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni

Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d’estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo


Stefano Benni