martedì 15 marzo 2016

Quarte tempestose

In un vecchio post raccontavo di aver sottoposto una futura quarta di copertina al giudizio dei lettori del blog di Michele Scarparo. Grazie a quell'esercizio ho imparato che spesso, nell'errata convinzione che dire troppo smorzi il gusto di scoprire la trama, si finisce per non dire abbastanza, lasciando il lettore nel dubbio di che diavolo parla questo libro? Fare i misteriosi sulla quarta non la rende attraente, ma scoraggiante.

La difficoltà sta dunque nel realizzare una quarta di copertina che risponda in modo esaustivo alla domanda del lettore senza diventare un riassunto del libro. Pescando dalla mia libreria trovo quarte di copertina di ogni tipo, da spiegazioni dettagliate a una singola citazione tratta dal testo. Dipende dallo stile dell'editore, a volte dalla grafica della copertina, ma in ogni caso sapevo cosa stavo per leggere e in nessun caso mi è stato tolto il piacere della scoperta del contenuto. Non ho compreso l'importanza della quarta finché non ho dovuto scriverne una e adesso, ogni volta che prendo in mano un libro o scelgo un ebook, ci presto maggiore attenzione. 

In questi giorni, sto leggendo due libri della mia lista: No way down di Graham Bowley, a casa la sera, e Tempesta di Roger Vercel, nella pausa pranzo al lavoro. Il secondo ha una quarta di copertina molto particolare nella sua semplicità.


Si tratta di una sola lunga frase e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Del libro, che mi sta piacendo molto, vi parlerò a lettura ultimata, per ora fermiamoci alla copertina. 




7 commenti:

  1. Ecco una "quarta fuori standard". Se quella che proponi, come immagino, è una foto della quarta di copertina, allora c'è una cosa che non hai detto ma che hai di certo notato: l'uso del font. In particolare questa quarta è costruita secondo i canoni dei "tag cloud" che andavano di moda, sui siti, qualche anno fa; L'idea è interessante, anche se nel giro di qualche anno rischia di diventare "illeggibile" perché nessuno capirà più il senso delle diverse altezze dei font in uso.

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    1. Sì, Michele, è una foto della copertina e l'ho messa proprio perché anche l'uso del font ha il suo peso in questo caso, come hai giustamente notato. Mi è piaciuta anche l'attenta scelta delle parole perché dicono davvero tutto senza formare frasi. "Sos" sottintende già una situazione di pericolo e tensione, "inganni" e "fedeltà" ci parlano del rapporto tra i personaggi, "porti della Bretagna" ci indica l'ambientazione...

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    2. ...Ma anche che "SOS" ha già meno importanza di "rimorchiatori", per quanto ne abbia di più rispetto a "scialuppe di salvataggio"

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    3. Vero. Unica pecca: "mare in tempesta" che forse è superfluo.

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    4. "Rimorchiatori" è grande perché ha ruolo di protagonista, ma questo si scopre poi leggendo.

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  2. Quarta originale, fuori degli schemi. A parte la scelta grafica (gli argomenti sul mio blog a destra si leggono allo stesso modo), che compete al grafico e non a chi scrive, tranne nel self-publishing, la quarta segue la figura retorica dell'elenco disordinato. Trovo interessante l'incipit con elementi extra testuali (titolo, autore, traduttore, contributo critico), sicuramente punti di forza del libro e a seguire parole chiave che formano agganci per la trama. Storia di mare, donne e marinai, Bretagna, inganni, fedeltà. Bella quarta, ma il gioco è piacevole se fatto una volta sola, la seconda quarta così creata diventerebbe stucchevole, si perderebbe il fascino.
    Helgaldo

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    1. È chiaro che la sua bellezza sta anche nell'originalità, ripeterla o copiarla non avrebbe senso. Hai ragione, come sempre o almeno molto spesso ;)

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