Per prevenire accuse di arroganza, vi dico subito che quella del titolo sono io e questo articolo nasce da una conversazione via Facebook (si chiama conversazione anche se virtuale?) e da una vampata di insicurezza.
Uno scrittore e blogger che stimo, e perciò tutelo con l'anonimato, mi ha proposto di scrivere un guest post per lui e io sto temporeggiando. Sarebbe un'ottima opportunità perché il blog è molto seguito, d'altra parte sono proprio i suoi lettori a spaventarmi perché, anche quando si scambiano spiritosaggini, è chiaro che si tratta di un pubblico con una cultura sopra la media, in grado di discutere qualsiasi argomento, di citare i classici a memoria come io le battute di Ghostbusters. Io mi sono commossa per la bellezza della scrittura di Tempesta, loro probabilmente lo leggono in bagno.
Ora, cosa potrei mai scrivere io, la cazzara che si crede una scrittrice, di interessante o utile per queste persone? Cosa potrei aggiungere a ciò che già sanno? Io, da loro, ho solo da imparare e nulla da raccontare. Lo stimato anonimo mi risponde che non sono tenuta a trattare argomenti tecnici, mentre potrei parlare della mia esperienza personale con la scrittura. Ma a chi importa? Insomma, è quello che già faccio su questo blog e il post più commentato di sempre non è nemmeno mio, ma la tappa del blog tour di Michele Scarparo che si è portato i commentatori da casa. Stimato pure lui, ma lo cito per nome perché ormai ci ha messo la faccia.
Attenzione: non mi sto piangendo addosso. Dico solo che al momento sono l'ultima in cordata e descrivere il panorama a chi è già passato oltre avrebbe ben poco di avvincente. Oltretutto, sono una selfer, un'auto-pubblicata, che in ambito editoriale equivale ad avere la rogna, anche se il gradino più basso rimane occupato da chi si rivolge agli editori a pagamento.
Io so di scrivere bene e so che scriverò sempre meglio perché continuo a imparare, perché come una spugna assorbo conoscenza a ogni occasione e la sfrutto. Ho appreso da mio padre il senso del dovere, il valore del lavoro, qualsiasi lavoro, e so che con l'impegno si ottengono risultati sorprendenti. Se mi affidano un compito io supero sempre le aspettative, supero me stessa ogni volta. Quindi so bene quanto valgo e nella vita ho fatto più strada grazie all'esperienza di quanta ne garantisse il mio insignificante diploma.
Vorrei solo avere la stessa sicurezza quando si tratta di confrontarsi con altri scrittori, con gente capace di raccontare barzellette in latino, con chi conosce l'editoria dall'interno, con chi sfoggia un livello di cultura che per me resterà inarrivabile perché ho una sola vita a disposizione. Da ragazza sprecavo gli anni come se fossero gratis, invece poi si pagano e non sono previsti sconti. Per me un poema è Streets: a rock opera dei Savatage, per intenderci.
Non so ancora se riuscirò a scrivere qualcosa di buono per il blog dello stimato anonimo, però glielo devo perché ho una lista di cose per cui ringraziarlo, anche se lui l'ha definita "robetta".
Cazzari si nasce, scrittori si diventa.
Ora, cosa potrei mai scrivere io, la cazzara che si crede una scrittrice, di interessante o utile per queste persone? Cosa potrei aggiungere a ciò che già sanno? Io, da loro, ho solo da imparare e nulla da raccontare. Lo stimato anonimo mi risponde che non sono tenuta a trattare argomenti tecnici, mentre potrei parlare della mia esperienza personale con la scrittura. Ma a chi importa? Insomma, è quello che già faccio su questo blog e il post più commentato di sempre non è nemmeno mio, ma la tappa del blog tour di Michele Scarparo che si è portato i commentatori da casa. Stimato pure lui, ma lo cito per nome perché ormai ci ha messo la faccia.
Attenzione: non mi sto piangendo addosso. Dico solo che al momento sono l'ultima in cordata e descrivere il panorama a chi è già passato oltre avrebbe ben poco di avvincente. Oltretutto, sono una selfer, un'auto-pubblicata, che in ambito editoriale equivale ad avere la rogna, anche se il gradino più basso rimane occupato da chi si rivolge agli editori a pagamento.
Io so di scrivere bene e so che scriverò sempre meglio perché continuo a imparare, perché come una spugna assorbo conoscenza a ogni occasione e la sfrutto. Ho appreso da mio padre il senso del dovere, il valore del lavoro, qualsiasi lavoro, e so che con l'impegno si ottengono risultati sorprendenti. Se mi affidano un compito io supero sempre le aspettative, supero me stessa ogni volta. Quindi so bene quanto valgo e nella vita ho fatto più strada grazie all'esperienza di quanta ne garantisse il mio insignificante diploma.
Vorrei solo avere la stessa sicurezza quando si tratta di confrontarsi con altri scrittori, con gente capace di raccontare barzellette in latino, con chi conosce l'editoria dall'interno, con chi sfoggia un livello di cultura che per me resterà inarrivabile perché ho una sola vita a disposizione. Da ragazza sprecavo gli anni come se fossero gratis, invece poi si pagano e non sono previsti sconti. Per me un poema è Streets: a rock opera dei Savatage, per intenderci.
Non so ancora se riuscirò a scrivere qualcosa di buono per il blog dello stimato anonimo, però glielo devo perché ho una lista di cose per cui ringraziarlo, anche se lui l'ha definita "robetta".
Cazzari si nasce, scrittori si diventa.
Ma i lettori e commentatori vanno dove vogliono, mica dove voglio io. Sono come le api: volano di blog in blog. E magari impollinano le idee :)
RispondiEliminaAl di là di questa idea, molto georgica, una delle cose belle della scrittura è che abbraccia tutta la natura umana. E se hanno dato il Nobel per la letteratura a Fo, noto per molto altro prima che per essere scrittore, qualcosa vorrà pur dire.
Inoltre, dal punto di vista tecnico, gestire una serie di libri è tutto tranne che semplice: già è complicato mantenere la coerenza in un romanzo, aver voglia di farlo per una serie significa avere una determinazione e una capacità non comuni.
Tu ti schermisci, ma vorrei vedere quanti di loro hanno fatto quello che hai fatto tu. Quindi lascia che scherzino in latino tanto tu, magari, potrai raccontare un aneddoto su una parte del mondo che in pochi saprebbero trovare, pur con un mappamondo in mano.
Vai, e stendili. ;)
Stimatissimo Scarparo, se il mio compagno non fosse un tagliagole, verrei lì (ovunque sia lì) a baciarla!
EliminaGrazie per l'incoraggiamento, farò del mio meglio per stendere e, se avanza tempo, stiro pure!
Come accettato, ma la pelle mi serve integra. Almeno per qualche decennio. :P
EliminaCaro Scarparo, non scherzerei troppo con chi è capace di recitare barzellette in latino... È gente pericolosa quella. XD
EliminaMichele, l'importante è che in quei decenni regalati continui a scrivere ;)
EliminaLa faccenda del latino mi fa venire in mente "L'esorcista"... Adesso ho paura sul serio!
Ma figurati, Salvatore. Piuttosto, la sai questa?
EliminaSunt Romanae quidem gentis, Gallorum Germanorumque...
:P
Il livello si alza anche qui, eh? Hahahaha
EliminaIo personalmente credo che tutti abbiamo molto da imparare da tutti. Per quanto sia una neofita del blogging, mi sono fatta l'idea che i guest servano proprio a questo: a dare una voce nuova ad un blog. Come spostare il punto di vista in un romanzo. E più il punto di vista sconvolge il quadro generale, più è efficace. :)
RispondiEliminaGrazie, Silvia. Hai ragione, si può sempre imparare qualcosa da un pensiero diverso.
EliminaSecondo me ti fai troppe paranoie immotivate. E poi, sto anonimo, sarà come minimo un cazzaro pure lui... :P
RispondiEliminaAh, Salvatore, se lo è, ti assicuro che lo nasconde benissimo :)
Eliminase te l'ha chiesto è perché ti stima, chi vorrebbe in casa propria una persona verso la quale nutre dubbi o diffidenza? Detto ciò, guarda, io su quella piramide/gradinata vedo tanta gente che appena ha raggiunto un gradino un po' più su si permette di guardare gli altri dal classico alto in basso. Sono stanca dei presuntuosi, guardiamo il valore dei contenuti. Sandra
RispondiEliminaCara Sandra, nascosta dietro i miei libri o nell'angolino sicuro di questo blog mi sento perfettamente a mio agio. Espormi in altri ambiti mi ha sempre creato problemi di insicurezza e proverò a superarli proprio per la fiducia che l'anonimo mi ha dato. Grazie per essere passata!
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