"Non
vi è piacere eguale alla paura. Se fosse possibile sedere rendendosi
invisibili fra due persone su di un treno, in una qualsiasi sala
d'attesa o in un ufficio, la conversazione che potremmo udire non
farebbe che girare attorno allo stesso argomento. In un primo
momento, potrebbe certamente sembrare che la discussione verta su di
un tema completamente diverso: l'economia nazionale, le vittime degli
incidenti stradali, le parcelle sempre più salate dei dentisti. Ma
tolte metafore e allusioni, ecco che annidata nel cuore del discorso
vi è la paura. Mentre la natura di Dio e la possibilità di vita
eterna rimangono nel dimenticatoio, rimuginiamo tutti contenti le
minuzie delle nostre miserie. La sindrome non riconosce confini. In
vacanza così come al lavoro, si ripete lo stesso rituale. Con
l'inevitabilità della lingua che batte dove il dente duole,
ritorniamo pedissequamente alle nostre paure. Ne parliamo con la
stessa bramosia di un uomo affamato davanti ad un piatto colmo e
fumante."
Clive Barker, incipit di Books of Blood vol.2
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