La prima cosa che mi viene in mente nominando Verne è la copertina del 33 giri di 20.000 leghe sotto i mari che possedevo da bambina, non dimenticherò mai quella spaventosa immagine di un sottomarino avvolto da tentacoli giganti e mi pare di risentire le grida dell'equipaggio incise sul vinile. Lo trovavo inquietante.
La seconda cosa è una storia di Topolino che viaggia indietro nel tempo con Pippo per indagare sul mistero di un diario firmato dal Capitano Nemo e conosce il celebre scrittore in persona. Conservo ancora quel fumetto e penso che prima o poi dedicherò un post anche alla collezione di famiglia delle migliori storie di Topolino.
Qualche tempo fa ho acquistato in ebook una raccolta dei romanzi di Jules Verne in versione integrale e ho scoperto quanto siano profondamente diversi dalle riduzioni per ragazzi che tutti conosciamo. I romanzi originali conservano il fascino di avventure fantastiche, ma sono molto più di questo, trattano temi importanti e perfino scomodi che solo da adulti possiamo comprendere appieno.
Cominciamo proprio da 20.000 leghe sotto i mari. Questo straordinario viaggio nella biologia marina di tutto il pianeta (Verne non si risparmia nel catalogare fauna e flora di ogni angolo dei nostri oceani con estrema precisione) porta con sé due temi gravi raccontati con forza e passione: l'ingiustizia e l'ecologia. Il Capitano Nemo si è ritirato a vivere negli abissi perché disgustato dalla cattiveria umana, dalla prepotenza e dall'avidità, affonda senza pietà le navi degli oppressori e dona agli oppressi i tesori recuperati dai relitti, porta conforto e sostegno pur restando nascosto, prendendo le distanze da una società che nega libertà e dignità a tutti i popoli, che impone ai più deboli la logica e la cultura dei potenti. Nemo fugge da quel mondo, ma non resta indifferente e quando ne ha l'occasione si vendica in nome degli ultimi. Il protagonista, ospite forzato sul Nautilus, comprende le ragioni del capitano, ma non ne condivide l'espressione violenta. C'è poi la questione ecologica perché l'uomo non si limita a mancare di rispetto ai suoi simili, ma si accanisce anche contro l'ambiente e allora le meraviglie della natura che Nemo mostra al suo ospite diventano fragili e preziose, bellezze da proteggere perché anche il più minuscolo organismo gioca un ruolo fondamentale nell'equilibrio della vita sul nostro pianeta. Secondo il Capitano, e Verne, l'ingegno umano dovrebbe essere messo al servizio di soluzioni che oggi chiameremmo ecosostenibili, lo stesso Nautilus è un esempio di tecnologia che utilizza energia pulita e rinnovabile, gli abiti dell'equipaggio sono tessuti con piante sottomarine, i rottami e i relitti che giacciono sui fondali vengono riciclati, nulla va sprecato in questo cerchio perfetto. Chi sia realmente Nemo, da dove provenga e come sia finito a vivere sotto i mari resta un mistero in questo romanzo, ma viene poi rivelato nel successivo L'isola misteriosa.
Prendiamo ora Dalla Terra alla Luna, apparentemente la storia di un viaggio alla scoperta dello spazio oltre la nostra atmosfera. In realtà, si tratta di una satira molto tagliente sulla politica e sull'uso della scienza a scopi bellici. Basta pensare a come ha inizio tutta la faccenda: poiché gli americani amano sparare e fare guerre, in un periodo di pace si annoiano a morte e decidono di costruire un proiettile e una canna sufficientemente grandi da sparare alla Luna. Investono capitali enormi, ingaggiano i migliori esperti di balistica, coinvolgono le loro più importanti università e ne fanno uno spettacolo mediatico internazionale. Finché arriva un francese appassionato di acrobazie e imprese improbabili che li sfida: se sono così spavaldi, dimostrino il loro coraggio imbarcando delle persone nel gigantesco proiettile perché arrivino sulla Luna e il francese stesso si offre volontario per la missione. Insomma, come a dire che tanti sforzi solo per il gusto di sparare più lontano degli altri sono ridicoli, dategli perlomeno uno scopo scientifico a vantaggio di tutto il mondo. Non vi rivelo il finale, ma è tristemente spassoso. Verne non perde occasione di affermare le sue opinioni sulla politica o sulle abitudini delle varie nazioni, a volte in tono sarcastico, altre serio, ma non si è mai lasciato fermare dal politicamente corretto, non si è auto censurato nei commenti più pungenti e, condivisibili o meno, le sue idee sono chiaramente rintracciabili in ogni suo lavoro.
Oltre a temi troppo complessi per la loro età, nella versione per ragazzi manca anche tutta la parte enciclopedica. Come si usava all'epoca, certi romanzi erano anche l'occasione per avvicinare il pubblico a materie lontane dal quotidiano, così 20.000 leghe sotto i mari parla di biologia marina e Viaggio al centro della Terra di geologia (tra l'altro riportando una diatriba tra scienziati sulla composizione interna del nostro pianeta), Dalla Terra alla Luna di balistica, fisica e astronomia e se qualche lettore troverà noiosi questi ampi approfondimenti saltando pagine a piè pari, io li ho invece adorati sia perché la scienza mi appassiona sempre sia perché è interessante confrontare quanto si sapesse allora con quanto sappiamo oggi.
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Jules Verne 1828 - 1905 |
Ho amato tantissimo questi romanzi tanto avvincenti, divertenti e appassionanti quanto ispiratori di riflessioni profonde sull'umanità, hanno il fascino delle avventure d'altri tempi, ma sono anche molto attuali e aggiungo purtroppo perché significa che ancora oggi ripetiamo gli stessi errori e assistiamo alle stesse ingiustizie senza esserci minimamente evoluti; non basta essere andati davvero dalla Terra alla Luna per ritenerci migliori dei nostri antenati se poi non basterebbero mille Nemo per assicurare i diritti fondamentali a ogni popolo né a proteggere la natura dal nostro impatto devastante.
A consolarmi un poco, c'è il piacere della lettura che mi porta in viaggio in altri tempi, luoghi, fantasie e Jules Verne entra di sicuro nell'olimpo dei miei autori preferiti.