sabato 20 agosto 2022

Ricordi di lettura

 Il primo libro “da grande” che ho letto è stato Pattini d'argento di Mary Mapes Dodge. Ce l'ho ancora, ma non ne ricordo bene la trama, ricordo però di essermi sentita adulta nel leggerlo perché aveva tanto testo e poche figure, al contrario dei libri per bambini.

Un altro ricordo delle mie prime letture riguarda le celebri Fiabe sonore, 45 giri che si infilavano nel mangiadishi per farsi raccontare le favole più classiche della letteratura e seguirle sui fascicoli allegati. Ho ben chiare in mente le voci dei sovrani in Il gatto con gli stivali che parlavano ognuno con una sola vocale, e il ladrone che ripeteva ad Alì Babà “Prima dammi la lampada!” e poi l'abito dorato indossato da Cenerentola al matrimonio con il principe, ma soprattutto mi è rimasta impressa l'immagine della stanza segreta di Barbablù con le teste mozzate delle mogli appese al muro. Non credo che al giorno d'oggi pubblicherebbero un'illustrazione del genere, i bambini moderni sono protetti da qualsiasi cosa possa turbarli, forse anche troppo, mentre noi andavamo a scuola a piedi da soli e guardavamo notte horror con Zio Tibia le sere d'estate senza parental control. Non è che allora il mondo fosse meno pericoloso e siamo cresciuti tranquillamente, perciò non capisco questa ossessione nell'impedire ai bambini di spaventarsi o farsi male. Ma sto divagando.

Era tradizione in famiglia andare al cinema il 26 dicembre a vedere il nuovo film Disney dell'anno e, una volta usciti, comprarne il libro per riviverlo all'infinito. Alcuni di quei libri dalla copertina rigida con le immagini tratte dai film sono ancora nel mio armadio, tenuti insieme dal nastro adesivo.

Negli anni della scuola, le letture mi venivano imposte dagli insegnanti e questo toglieva parecchio fascino ai classici perché c'è differenza tra “che bello mi leggo un libro!” e “che palle devo fare i compiti!” e non mi è mai piaciuto avere una scadenza per terminare una lettura, non mi va che mi si metta fretta. Ho poi riscoperto certi classici che a quel tempo mi erano parsi noiosi, apprezzandoli da adulta.

Una volta, però, la fretta è stata eccitante: per un programma di scambio di libri tra compagni di classe, a mio fratello era capitato La stanza 13 di Robert Swindells, un horror per ragazzi. Lo appassionò così tanto che volle farlo leggere anche a me, ma poiché avrebbe dovuto restituirlo il giorno dopo, l'ho letto tutto in una notte ed è stata una notte fantastica. Parecchi anni dopo, per il mio trentesimo compleanno, mio fratello è riuscito a procurarsene una copia per regalarmela in ricordo di quella lettura frenetica ed emozionante.

Libri e fumetti hanno sempre avuto lo stesso valore in casa mia, tra l'altro diversi sceneggiatori di fumetti sono anche scrittori di romanzi. Tornando dall'edicola, mio padre condivideva con noi, ma solo dopo averli letti per primo, i suoi albi di Tex, Zagor e, in seguito, Dylan Dog. E mentre lui è rimasto fedele a Bonelli negli anni, mio fratello ha ampliato la cultura fumettistica a diversi generi e autori diventando un vero collezionista. Io ho preso la strada dei libri, ma ancora oggi ci scambiamo spesso le letture.

Dall'edicola ogni settimana arrivava anche Topolino ed eravamo ansiosi di divorare nuove storie. Dalle avventure di Zio Paperone in giro per il mondo alla ricerca di tesori o strampalate occasioni di guadagno, alle indagini di Topolino che erano veri e propri romanzi gialli, dalle invenzioni di Archimede agli incantesimi di Amelia, dalle storie su temi di attualità come bullismo, inquinamento e tecnologia ai racconti intorno al fuoco di Nonna Papera, fino alle parodie dei classici della letteratura, potrei fare milioni di citazioni.

Insomma, la passione per la lettura mi è arrivata da tanti stimoli diversi, poi col tempo si formano i gusti personali e le biblioteche si arricchiscono di argomenti, ma c'è posto per il vecchio e il nuovo in ogni lettore e i ricordi delle esperienze vissute attraverso i libri si mescolano a quelle reali perché fanno parte della nostra vita. 

C'è sempre spazio per imparare e sognare perché leggere allarga la mente.

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