fino all'8 gennaio all'Arengario di Monza |
Ho
visitato la mostra fotografica dedicata a Vivian Maier e mi ha fatto
ripensare alla questione di fare arte solo allo scopo di condividerla
o venderla.
Vivian
Maier ha tenuto segreta la sua passione per tutta la vita. Scattava
per sé e forse non si rendeva nemmeno conto del proprio genio. Le
centinaia di negativi e rullini che conservava in un deposito
finirono all'asta nel 2007 perché smise di pagare l'affitto. A
recuperarli, comprenderne il valore e diffonderli attraverso il web e
mostre in tutto il mondo, fu il figlio di un rigattiere.
Così
le sue foto sono arrivate fino a me e mentre le osservavo pensavo a
questa donna misteriosa, solitaria, che non parlava mai di sé, che
nel tempo libero dal lavoro di governante prendeva un treno e andava
a fotografare le vite degli altri, poi le inscatolava.
Pensavo anche
a quali meraviglie è riuscita a tirar fuori da un'attrezzatura
scomoda e antiquata che non ammetteva errori e ritocchi.
Pensavo che
avrebbe potuto vivere di successo, mentre è morta di debiti.
Pensavo che forse è stata felice così.
Io sono felice quando scrivo. Mi piace farlo seriamente, ma anche solo per distrarmi, quando ho voglia di allontanarmi da certi pensieri o approfondirne altri. E mi distraggo al punto che per ore dimentico la vita reale, dimentico di mangiare, dimentico di guardare l'orologio. Come Vivian, quando imbracciava la macchina fotografica.
Come il successo, l'antisuccesso è un obiettivo perseguibile. Direi che in tempi dove tutti puntano al successo riconoscibile e riconosciuto, l'antisuccesso diventa decisamente naif. Quindi ci piace.
RispondiEliminaCi piace. È una scelta forse non ragionata che ci fa riflettere.
EliminaChe bello. Hai quindi visitato la mostra. Ho visto alcuni scatti attraverso il trailer. Che meraviglia. È incredibile la storia di questa babysitter.Quanto mi piacerebbe vedere le sud foto da vicino. :)
EliminaCiao Tiziana, è affascinante la storia della sua vita, ma anche tutte le storie che ha raccontato attraverso le foto catturandone un istante. Mi vengono in mente gli scatti a un poliziotto che litiga con una casalinga e quelli a un ubriaco addormentato in un carretto che sembrava uscito da una rissa. Si potrebbe scrivere un racconto per ogni fotografia e sono migliaia.
Elimina