Non mi sento migliore di
altri, né potrei insegnare, ma sono una persona normale che ha
frequentato le elementari e si ricorda che “su qui e qua
l'accento non ci va”, come ripeteva la mia maestra.
Ora, non viviamo in tempo
di guerra e nemmeno all'epoca in cui andare a scuola era un lusso per
pochi, quindi non trovo giustificazioni all'ignoranza che trovo tra i
sedicenti scrittori che si mettono in mostra su Internet.
Mi ero ripromessa di non
scrivere più post come questo, ma ci sono momenti in cui ho voglia
di sfogarmi. Se il tuo vicino si ostina a trapanare il vostro muro
comunicante ogni fine settimana alle 6 del mattino, prima o poi,
devi gridargli qualcosa. Forse non smetterà, ma almeno ti sarai
sfogato.
Vivi e lascia vivere va
bene, però, vi ricordate quando obbligarono Chandler a non criticare
per un giorno intero? A volte, mi sento come lui a fine puntata: devo
esplodere.
Il mio gigantesco errore,
lo ammetto, è stato quello di illudermi che si potesse trovare
qualche spunto interessante nei gruppi di scrittori su Facebook,
evidentemente frequentati da adolescenti che credono di sapere tutto
della vita e della scrittura. Là, dove tutti hanno un maledetto
trapano in mano a ogni ora del giorno e della notte, non si impara
nulla e non esistono discussioni costruttive. Senza elencare errori
grammaticali, di sintassi e di ortografia, senza sottolineare la
povertà di linguaggio e la banalità di certe espressioni abusate
(scrivere meno e leggere di più, per cortesia!), vi dico solo che c'è
da mettersi le mani nei capelli. Un tizio ha perfino detto che non
sapeva se avesse scritto un saggio o un romanzo perché non è il
tipo che se lo chiede.
C'è chi la prende con
ironia, come Gaia Conventi sul suo blog, nella deliziosa rubrica sui
tramisti, e forse dovrei farlo anch'io. Ho abbandonato i gruppi e
conservo solo la pagina Facebook di Scritti a penna perché è da lì
che i miei amici e fan entrano in questi articoli. Non commentano
perché sono pigri, ma leggono e poi mettono “mi piace” dal
cellulare. Va bene così.
Il mio cervello di umile
scrittrice ha bisogno di stimoli, vuole imparare attraverso le esperienze di altri, vuole confrontarsi con qualcuno che sa benissimo che su qui e qua l'accento non ci va. Per questo motivo, ho deciso che
d'ora in poi frequenterò solo certi siti e blog, quelli di chi ha
capito che per scrivere non basta una tastiera, che si può essere in disaccordo senza litigare, che le critiche sono occasioni per migliorare. Ho finalmente trovato
articoli interessanti, spunti, suggerimenti, discussioni a un livello
decisamente più alto e utile.
Oggi, nel mio piccolo, omaggio qualcuno di questi spazi elencandovi i loro link perché esistono scrittori e blogger seri e appassionati, per fortuna, e vale la pena seguirli.
Salvatore Anfuso
(ogni lunedì pubblica ripassi di grammatica)
Giramenti (il blog di
Gaia Conventi)
Obbrobrio (peccato che
non scriva da tanto, era il mio lato oscuro)
Gli altri, li trovate nel link in basso a sinistra "I blog che seguo".
Gli altri, li trovate nel link in basso a sinistra "I blog che seguo".