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sabato 4 luglio 2015

Ho letto cose che voi scrittori...

Non mi sento migliore di altri, né potrei insegnare, ma sono una persona normale che ha frequentato le elementari e si ricorda che “su qui e qua l'accento non ci va”, come ripeteva la mia maestra.
Ora, non viviamo in tempo di guerra e nemmeno all'epoca in cui andare a scuola era un lusso per pochi, quindi non trovo giustificazioni all'ignoranza che trovo tra i sedicenti scrittori che si mettono in mostra su Internet.

Mi ero ripromessa di non scrivere più post come questo, ma ci sono momenti in cui ho voglia di sfogarmi. Se il tuo vicino si ostina a trapanare il vostro muro comunicante ogni fine settimana alle 6 del mattino, prima o poi, devi gridargli qualcosa. Forse non smetterà, ma almeno ti sarai sfogato.
Vivi e lascia vivere va bene, però, vi ricordate quando obbligarono Chandler a non criticare per un giorno intero? A volte, mi sento come lui a fine puntata: devo esplodere.

Il mio gigantesco errore, lo ammetto, è stato quello di illudermi che si potesse trovare qualche spunto interessante nei gruppi di scrittori su Facebook, evidentemente frequentati da adolescenti che credono di sapere tutto della vita e della scrittura. Là, dove tutti hanno un maledetto trapano in mano a ogni ora del giorno e della notte, non si impara nulla e non esistono discussioni costruttive. Senza elencare errori grammaticali, di sintassi e di ortografia, senza sottolineare la povertà di linguaggio e la banalità di certe espressioni abusate (scrivere meno e leggere di più, per cortesia!), vi dico solo che c'è da mettersi le mani nei capelli. Un tizio ha perfino detto che non sapeva se avesse scritto un saggio o un romanzo perché non è il tipo che se lo chiede.

C'è chi la prende con ironia, come Gaia Conventi sul suo blog, nella deliziosa rubrica sui tramisti, e forse dovrei farlo anch'io. Ho abbandonato i gruppi e conservo solo la pagina Facebook di Scritti a penna perché è da lì che i miei amici e fan entrano in questi articoli. Non commentano perché sono pigri, ma leggono e poi mettono “mi piace” dal cellulare. Va bene così.

Il mio cervello di umile scrittrice ha bisogno di stimoli, vuole imparare attraverso le esperienze di altri, vuole confrontarsi con qualcuno che sa benissimo che su qui e qua l'accento non ci va. Per questo motivo, ho deciso che d'ora in poi frequenterò solo certi siti e blog, quelli di chi ha capito che per scrivere non basta una tastiera, che si può essere in disaccordo senza litigare, che le critiche sono occasioni per migliorare. Ho finalmente trovato articoli interessanti, spunti, suggerimenti, discussioni a un livello decisamente più alto e utile. 
Oggi, nel mio piccolo, omaggio qualcuno di questi spazi elencandovi i loro link perché esistono scrittori e blogger seri e appassionati, per fortuna, e vale la pena seguirli.

Penna Blu (il mio preferito)
Da dove sto scrivendo (bellissimo da leggere e per riflettere)
Salvatore Anfuso (ogni lunedì pubblica ripassi di grammatica)
Giramenti (il blog di Gaia Conventi)
Obbrobrio (peccato che non scriva da tanto, era il mio lato oscuro)

Gli altri, li trovate nel link in basso a sinistra "I blog che seguo".