Un
mio vecchio datore di lavoro si era rivolto a un'agenzia per
pubblicizzare i suoi prodotti. Ha
imparato, e ho imparato io ascoltandolo, che una cosa fatta
bene non garantisce il successo, ma una cosa fatta male garantisce
l'insuccesso.
Secondo
questi esperti di marketing, le impressioni negative fanno molta più
strada di quelle positive: statisticamente, una persona che ha
trovato pessimo il tuo prodotto influenzerà altre 100 persone con il
suo giudizio negativo, mentre una persona che l'ha apprezzato ne
raggiungerà al massimo 3. Questo accade, probabilmente, perché alla
gente piace parlar male di qualcosa o qualcuno, molto più che
tesserne le lodi.
A
botte di tre persone alla volta, sto costruendo il mio pubblico
perché (Sorpresa! Sorpresa!) chi ha letto i miei libri li apprezza.
Ora,
io sono una sconosciuta e ho un nome così banale che sembra uno
pseudonimo. Per convincere qualcuno a leggere quello che scrivo, lo
devo imboccare come un bambino, dicendo: “Su, non fare lo
schizzinoso, vedrai che poi ti piacerà.”
Questo
è esattamente ciò che sta succedendo alla saga di Legione, mentre
ricevo mail e messaggi di lettori sorpresi. Tralascio le recensioni
sui siti specializzati che l'hanno letto per lavoro (potete leggerle
qui) e vi racconto il mio percorso nella selva oscura dei lettori.
All'inizio,
ho costretto amici che leggono meno di un libro all'anno a darmi una
possibilità e mi son sentita dire: “Cavolo, ma sai che è proprio
bello? L'ho letto fino alla fine.”
Poi
ho alzato il tiro, obbligando alla lettura conoscenti che leggono
tantissimo e sono anche un po' snob riguardo gli esordienti. Stessa
reazione di stupore.
Mi
fa un gran piacere, ma mi viene il dubbio di avere la faccia da
ignorante se sono tutti così sorpresi che abbia scritto un buon
libro.
Alzo
di nuovo il tiro: gente che odia le storie di fantasia e legge solo
libri di giornalisti o filosofi. “Accidenti! Ci sono riflessioni
profonde e temi interessanti, sotto tutta questa avventura e
fantascienza.”
Tiro
molto alto: sconosciuti. Qui la mia faccia non può influire.
“Cliccato per sbaglio, eppure non ne sono pentita” è la mia
recensione preferita su Amazon.
Tiro
altissimo: sconosciuti e stranieri sulla versione inglese. Ammetto di
averlo pubblicizzato poco all'estero e ci lavorerò in futuro.
Intanto: un solo commento su Amazon, ma è una sbrodolata di
complimenti. Lo stesso tizio appare su Goodreads, con l'identica
sbrodolata, e altri due iscritti l'hanno inserito nella loro lista di
letture (ne mancherebbe uno, secondo gli esperti di marketing).
Tirando
le somme, c'è un po' di razzismo iniziale verso un'autrice
auto-pubblicata e i primi due libri di una saga che è stata definita
fantasy, fantascienza e avventura. Messa così, sembra draghi contro astronavi (neanche una brutta idea, tra l'altro) e chi non ama certi argomenti li
evita, ma quelli che si sono presi la briga di leggere Legione ci
hanno trovato qualcosa di diverso e, sì, sorprendente.
Ringrazio pubblicamente questi
coraggiosi perché, non solo hanno dedicato un po' del loro tempo al mio libro e non solo l'hanno apprezzato, ma non si
vergognano di dirlo in giro. Anzi, qualcuno ha accettato di metterci
la faccia (probabilmente più efficace della mia) inviandomi una sua
foto con i miei libri. A settembre le pubblicherò tutte insieme
e, magari, ognuna di quelle facce ne convincerà altre tre, che ne
richiameranno altre tre e altre tre... altre tre... altre tre...