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lunedì 24 agosto 2015

Lettori sorpresi: verso il successo a botte di tre.

Un mio vecchio datore di lavoro si era rivolto a un'agenzia per pubblicizzare i suoi prodotti. Ha imparato, e ho imparato io ascoltandolo, che una cosa fatta bene non garantisce il successo, ma una cosa fatta male garantisce l'insuccesso.
Secondo questi esperti di marketing, le impressioni negative fanno molta più strada di quelle positive: statisticamente, una persona che ha trovato pessimo il tuo prodotto influenzerà altre 100 persone con il suo giudizio negativo, mentre una persona che l'ha apprezzato ne raggiungerà al massimo 3. Questo accade, probabilmente, perché alla gente piace parlar male di qualcosa o qualcuno, molto più che tesserne le lodi.

A botte di tre persone alla volta, sto costruendo il mio pubblico perché (Sorpresa! Sorpresa!) chi ha letto i miei libri li apprezza.
Ora, io sono una sconosciuta e ho un nome così banale che sembra uno pseudonimo. Per convincere qualcuno a leggere quello che scrivo, lo devo imboccare come un bambino, dicendo: “Su, non fare lo schizzinoso, vedrai che poi ti piacerà.”
Questo è esattamente ciò che sta succedendo alla saga di Legione, mentre ricevo mail e messaggi di lettori sorpresi. Tralascio le recensioni sui siti specializzati che l'hanno letto per lavoro (potete leggerle qui) e vi racconto il mio percorso nella selva oscura dei lettori.

All'inizio, ho costretto amici che leggono meno di un libro all'anno a darmi una possibilità e mi son sentita dire: “Cavolo, ma sai che è proprio bello? L'ho letto fino alla fine.”
Poi ho alzato il tiro, obbligando alla lettura conoscenti che leggono tantissimo e sono anche un po' snob riguardo gli esordienti. Stessa reazione di stupore.
Mi fa un gran piacere, ma mi viene il dubbio di avere la faccia da ignorante se sono tutti così sorpresi che abbia scritto un buon libro.
Alzo di nuovo il tiro: gente che odia le storie di fantasia e legge solo libri di giornalisti o filosofi. “Accidenti! Ci sono riflessioni profonde e temi interessanti, sotto tutta questa avventura e fantascienza.”
Tiro molto alto: sconosciuti. Qui la mia faccia non può influire. “Cliccato per sbaglio, eppure non ne sono pentita” è la mia recensione preferita su Amazon.
Tiro altissimo: sconosciuti e stranieri sulla versione inglese. Ammetto di averlo pubblicizzato poco all'estero e ci lavorerò in futuro. Intanto: un solo commento su Amazon, ma è una sbrodolata di complimenti. Lo stesso tizio appare su Goodreads, con l'identica sbrodolata, e altri due iscritti l'hanno inserito nella loro lista di letture (ne mancherebbe uno, secondo gli esperti di marketing).

Tirando le somme, c'è un po' di razzismo iniziale verso un'autrice auto-pubblicata e i primi due libri di una saga che è stata definita fantasy, fantascienza e avventura. Messa così, sembra draghi contro astronavi (neanche una brutta idea, tra l'altro) e chi non ama certi argomenti li evita, ma quelli che si sono presi la briga di leggere Legione ci hanno trovato qualcosa di diverso e, sì, sorprendente

Ringrazio pubblicamente questi coraggiosi perché, non solo hanno dedicato un po' del loro tempo al mio libro e non solo l'hanno apprezzato, ma non si vergognano di dirlo in giro. Anzi, qualcuno ha accettato di metterci la faccia (probabilmente più efficace della mia) inviandomi una sua foto con i miei libri. A settembre le pubblicherò tutte insieme e, magari, ognuna di quelle facce ne convincerà altre tre, che ne richiameranno altre tre e altre tre... altre tre... altre tre...

mercoledì 19 agosto 2015

Scrivere un best-seller

Perché un libro abbia successo, si dice, bisogna scrivere ciò che la gente vuole leggere. Ah, facile! Come ho fatto a non pensarci prima?

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Mi hanno anche suggerito di pubblicare un romanzetto porno sotto falso nome per fare un po' di soldi da investire in quello che davvero mi piace. In alternativa, storie d'amore per adolescenti.
Non sono capace.

Riesco a scrivere solo quello che piace a me e non è perché sia fissata con un genere e, comunque, non ci sarebbe nulla di male. Se visitate la pagina dei miei libri, è chiaro che, coltivando molteplici interessi, produca storie diverse. Il libro sui miei viaggi "Di passaggio in Indonesia" non ha nulla a che fare con il raccontino horror "Il Guardiano", né con la saga fantascientifica di "Legione".
Allo stesso modo, se andate a guardare i miei libri e autori preferiti, ci troverete di (quasi) tutto.

Questo, però, non significa che possa scrivere qualsiasi cosa e, soprattutto, non so scrivere a comando di un argomento scelto da altri. A scuola, non sono mai andata oltre il 7 nei temi perché, pur essendo scritti correttamente, non erano appassionanti, io non ero appassionata all'argomento e si notava. Purtroppo, è una cosa che non ho mai superato ed è il motivo per cui partecipo poco a concorsi letterari. Se ci sono un tema, una scadenza e un numero di parole da rispettare, non riesco a scrivere.

L'unica soluzione per aumentare le mie vendite è convincere la gente che sono io quello che vuole. Devo trovare un esperto in messaggi subliminali e controllo mentale...


P.s. Questo è il blog del geniale autore di "A come ignoranza"
http://www.dawful.com/blog/