sabato 12 novembre 2016

Scavare


Siamo tutti esseri umani e ovunque ci conducano le differenti strade che scegliamo avremo sempre qualcosa in comune nel profondo. Il che non è sempre positivo.
Ci si immedesima nel personaggio di un libro perché si riconoscono dei tratti familiari nel carattere, nel pensiero, nell'azione e nella reazione. Non perché ci somigli, ma perché possiamo comprenderlo anche nell'essere il nostro opposto.


Siamo creature complesse, piene si sfumature che si alternano a seconda delle situazioni che affrontiamo e delle sensazioni che proviamo. C'è chi le chiama "maschere" ma sono soltanto diverse facce di noi, ci appartengono tutte, le abbiamo già dentro e indossiamo la più adatta a ogni occasione. Anche quando non possiamo o non vogliamo essere completamente noi stessi, è impossibile non esserlo, c'è sempre un dettaglio nel nostro travestimento che ci tradisce. A volte il travestimento può essere un blog, ma dietro ci siamo sempre noi, nascosto, c'è tutto il resto di noi.

E poi cresciamo, maturiamo, ci evolviamo e ogni fase della nostra vita ha per protagonista un io differente. La Simona bambina, quella adolescente e quella di oggi sembrerebbero tre individui distinti. Così riesco a mettere un pezzetto di me in ogni personaggio eppure sono tutti diversi, la Simona buona e quella cattiva, l'insicura e la determinata, la ragionevole e l'istintiva. Nelle loro vite si trovano i miei errori, i miei fallimenti, ma anche le mie scoperte e le mie gioie, le paure che ho ancora e quelle che ho superato. Di più, posso aggiungere i pregi che vorrei avere, posso trattenere le cose che ho perduto, centrare gli obiettivi che ho mancato, imboccare la strada giusta al bivio dove mi sono persa. Scrivere mi offre l'opportunità di esplorare le vite immaginarie che non ho vissuto, sperimentarle e farle vivere a chi mi legge come io vivo quelle che mi regalano altri autori. 

Alla fine poi torno sempre a me stessa, anche se è una me stessa nuova perché quando scavi nella vita di qualcuno, a un certo punto, ci trovi la tua.

Aggiunta fuori tema.
Non ero sicura di volerlo dire qui. Non ero sicura di volerlo dire in pubblico perché è un pensiero privato, ma mi sale proprio in gola da qualche giorno e devo vomitarlo altrimenti soffoco. 
Tutti presi dall'elezione di Trump, importante ci mancherebbe, poi tutti a postare cover di "Hallelujah" fingendo che non sia l'unico pezzo mai sentito di Leonard Cohen. 
Nel frattempo, una piccola cicatrice sul mio seno destro rivolgeva un pensiero e più di uno a qualcun altro. Ho una mammografia periodica da prenotare e oggi pomeriggio stirerò guardando l'Italia che tenta di non farsi umiliare dagli All Blacks. Quante facce diverse della stessa vita, eh?

8 commenti:

  1. La vita è quella cosa che succede mentre in America fanno le elezioni. Trump passerà, è solo questione di tempo. E, come lui, anche le cose cattive che capitano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci si affanna tanto a dare opinioni su quello che succede nel resto del mondo che a volte si trascura il nostro piccolo, eppure è nostro.

      Elimina
  2. È interessante notare, credo, che parlando di te usi tre gruppi di opposti, in cui buona insicura ragionevole stanno dal lato della Simona bambina/adolescente, cattiva determinata istintiva dal lato della Simona di oggi. È così che ti vedi? In bocca al lupo per la mammografia; da parte mia incrocio le dita per te.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono ancora tutte queste cose insieme, forse oggi mi stufo più spesso di essere ragionevole, ma non sono poi così cattiva :)
      La mammografia è il solito controllo periodico che mi tocca fare, ma per fortuna sono anni che va bene ormai (e incrocio le dita lo stesso). In genere preoccupano di più i normali esami del sangue perché temo sempre che salti fuori un eccessivo consumo di birra!

      Elimina
  3. Alla fine di questo sabato pomeriggio, prossimo alla sera, mi sento un po' stanco, di testa. Ho mandato alla malora il lavoro matto e forsennato di questi giorni, per dedicarmi a ciò che in questo periodo proprio non riesco a ritagliare: la scrittura. Sono stanco ma contento. Sono passato su pagine ormai revisionate, e che credevo pronte, e invece ho avuto ancora da modificare, ritagliare, migliorare. Un cesello infinito è lo scrivere.
    E quindi alla fine di questo sabato, fra le mail, mi ritrovo la notifica del tuo post e lo leggo. E dopo aver ragionato con i miei personaggi, essere stato una parte di loro, trovo questa tua piccola confessione così intima, e per questo cristallina e vera. Gocce di rugiada che scorrono nei solchi impressi dalla vita e dal vivere.
    Anch'io sono trasformato dai tempi dell'infanzia. Credo d'avere avuto almeno sei fasi. Adesso sto mettendo tutti i miei mezzi per passare alla settima, quella matura, quella che da crisalide si trasforma in farfalla.
    E in tutto questo, come te, Trump e le similitudini di affanni in cui tutti si dibattono, mi sembrano soltanto strati di rumore. Oche che starnazzano in uno stagno globale ormai troppo piccolo.
    Quindi sì, un grosso incrocio di dita per la visita. E poi se nel sangue trovato un eccesso di birra... che ci vuoi fare... che si fottano le analisi. :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'aggiunta era fuori tema e aveva altri intenti, non andava commentata, ma ringrazio tutti e tre.
      Le fasi della vita si possono analizzare a posteriori, impossibile mentre le viviamo, altrimenti perdono di spontaneità.

      Elimina
  4. qualche volta sono schiacciato sotto il peso di tutte le vite che non sto vivendo (cit. Jonathan Safran Foer)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per non sentirmi schiacciata, io le vivo tutte :)

      Commentare come anonimi è concesso, ma almeno lasciate un nome falso per potervi salutare!

      Elimina