Dal post sulla recensione di Il Mondo di Sopra, è venuto fuori un argomento di
cui voglio discutere con voi.
Pubblicare un libro è solo l'inizio e auto-pubblicarlo è come abbandonarlo su una panchina sperando che qualcuno lo raccolga. Sì, c'è la promozione attraverso le recensioni sui blog letterari, c'è il passaparola sui social network, c'è la pubblicità a pagamento e nel novembre 2014 ho organizzato anche un blog tour in otto tappe. Ci sono mille modi per mettersi in mostra. Bene, così il pubblico vede il libro, ma come decide di comprarlo?
Pubblicare un libro è solo l'inizio e auto-pubblicarlo è come abbandonarlo su una panchina sperando che qualcuno lo raccolga. Sì, c'è la promozione attraverso le recensioni sui blog letterari, c'è il passaparola sui social network, c'è la pubblicità a pagamento e nel novembre 2014 ho organizzato anche un blog tour in otto tappe. Ci sono mille modi per mettersi in mostra. Bene, così il pubblico vede il libro, ma come decide di comprarlo?
Nel mio articolo sui lettori sorpresi raccontavo come chi ha
raccolto la sfida di leggere uno dei miei libri, cioè lo scritto di una sconosciuta e per di più auto-pubblicata di genere fantastico, ne sia rimasto
soddisfatto e, nel caso di Legione, si sia appassionato al punto di continuare a seguire la saga. Questi lettori temerari non l'hanno trovato solo carino o piacevole, ma abbastanza bello da comprare i volumi successivi.
Il problema, grosso quanto un brontosauro sovrappeso, è convincere la gente a fare il
fondamentale passo di prenderlo in mano la prima volta e leggerlo. Come si fa?