Avevo
programmato un post sulle canzoni citate nei miei libri e lo
pubblicherò nei prossimi giorni, ma tra quelle canzoni ce n'è una
di David Bowie e oggi arriva la triste notizia della sua scomparsa.
Non
ho intenzione di scrivere un post celebrativo in stile coccodrillo
televisivo, ce ne sono già tanti in giro, ma voglio raccontarvi un
paio cose sul Duca Bianco visto da me.
Ti
dicono "Vabbè, non è mica un tuo parente" come se fosse
stupido dispiacersi per un personaggio famoso. Siano attori,
musicisti, scienziati, giornalisti o scrittori, entrano a far parte
della nostra storia personale e per questo la loro morte ci colpisce
come quella di un vicino, portandoci alla mente il piccolo legame che
ci univa. Alla morte di Ray Bradbury ho ripensato ai momenti
trascorsi leggendo i suoi libri, ricordando dove mi trovassi e in
quali momenti della mia vita li stessi leggendo. Stessa cosa con le
canzoni di Freddie Mercury e ricordo quanto fosse dispiaciuto anche
mio padre che lo ammirava per le indiscutibili doti canore e
perché era matto come un cavallo (detto però in
dialetto brianzolo). E poi Schulz che mi ha fatto ridere anche con
una vignetta completamente nera alla fine di una striscia su Charlie
Brown. E tanti altri, amati da ragazzina o da adulta.
Tutto
ciò che abbiamo di loro diventa prezioso perché non ci saranno
altri libri, altre canzoni e altri fumetti creati da queste persone.
Tutti
invecchiano, si ammalano e se ne vanno, che i loro nomi siano
conosciuti o meno.
Oggi
è toccato a David Bowie e la prima immagine che mi viene in mente
quando penso a lui è Jareth, il re dei Goblin di Labyrinth.
Questo per dirvi come, nel mio immaginario, è sempre stato un
personaggio fiabesco, anche quando cantava su un palco con un costume
colorato e il trucco scintillante. Sentir solo nominare David Bowie
mi fa pensare a mille luci e colori e all'arte come espressione di
una mente piena di luci e colori che, nel suo caso, potevano
trasformarsi in canzoni o in acconciature con la stessa carica
fantastica. Bisogna anche dire che le innumerevoli pennellate d'eccentricità non hanno mai messo in ombra o in dubbio la sua gran classe.
Riguardo
la sua produzione musicale, Bowie ha scritto e interpretato così
tanti pezzi e sperimentato così tanti generi che si potrebbe
parlarne in un'enciclopedia di cento volumi, quindi evito la
questione, lasciandola agli esperti. Mi soffermo solo su un album e
una canzone.
L'album
è The Rise and Fall of Ziggy
Stardust and the Spiders from Mars che
forse non è il suo lavoro migliore, ma di sicuro è una bella fiaba.
È il racconto dell'ascesa al successo e della decadenza di un
musicista che entra in contatto con gli alieni, come riassume il
titolo. È un fumetto di fantascienza in musica con protagonista un
ragazzo che sogna di diventare una rockstar, in altre parole, se ne
esistessero l'albo o il libro starebbero nella mia libreria.
La
canzone è Jump they
say che ho citato in
Legione River.
È un pezzo poco famoso e piuttosto semplice che tratta, però, un
tema delicato: il suicidio del fratellastro di Bowie che soffriva di
schizofrenia e, più in generale, il salto nel vuoto come via di fuga
per qualcuno che non sopporta più la pressione degli altri. Nel
libro, passa alla radio di un'auto coinvolta nell'incidente che
segnerà la storia personale di River.
Come
dicevo, dispiace sapere che un altro grande artista non ci delizierà
più con le sue opere, d'altra parte, semm de passacc.
Non ho mai amato la musica di Bowie - a parte Heroes che secondo me è un vero gioiello - ma la notizia mi ha intristito.
RispondiEliminaGusti musicali a parte, l'ho sempre considerato un artista a suo modo schivo, serio e onesto. Uno che amava quel che faceva.
Ha cambiato genere così spesso che non può piacermi tutto quello che ha prodotto, ma ci sono sue canzoni che amo alla follia. Resta un artista di grande stile e con una bella fantasia :)
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