«Scrivere in me-naturale. Alcuni scrivono in me-diesis»
Paul Valéry, Tal quale, 1941/43
Un caro amico mi ha consigliato di appuntarmi le intense sensazioni di questi ultimi momenti prima della partenza. Lo faccio da sempre. Ho l'abitudine di raccogliere a parole, su un quaderno o in un file, emozioni, pensieri, stati d'animo e sentimenti per conservarli così come li provo. Li metto in barattoli sotto vuoto appena sfornati dal cuore, dalla mente o da una qualsiasi parte del corpo, così mantengono fragranza e freschezza nel tempo.
Li apro quando scrivo, li rivivo e li adatto alle esigenze della trama. Sì, i miei romanzi sono storie fantastiche e improbabili - impossibile non esiste - però contengono sentimenti veri, presi da quei barattoli. Soffrire e immaginare di soffrire non sono la stessa cosa. Quello che i miei personaggi dicono, pensano e provano viene da lì ed è autentico.
Alcuni barattoli sono etichettati: innamoramento, dolore, euforia, paura, nostalgia, desiderio, ansia, rabbia... Altri contengono emozioni e reazioni particolari che non hanno un nome preciso, eppure sono certa che sapreste riconoscerle, se evocate con le parole giuste al momento giusto, perfino in mezzo a storie fantastiche. Ciò che sto provando e pensando in questi giorni non ha nome e forse non basterebbe tutta la mia immaginazione per inventarlo se non lo stessi vivendo, ma lo metto in un barattolo e riuscirò a raccontarlo in qualche modo perché è anche questo che fanno gli scrittori.
Alcuni barattoli sono etichettati: innamoramento, dolore, euforia, paura, nostalgia, desiderio, ansia, rabbia... Altri contengono emozioni e reazioni particolari che non hanno un nome preciso, eppure sono certa che sapreste riconoscerle, se evocate con le parole giuste al momento giusto, perfino in mezzo a storie fantastiche. Ciò che sto provando e pensando in questi giorni non ha nome e forse non basterebbe tutta la mia immaginazione per inventarlo se non lo stessi vivendo, ma lo metto in un barattolo e riuscirò a raccontarlo in qualche modo perché è anche questo che fanno gli scrittori.
Dunque, vi giro il consiglio di appuntarvi come vi sentite in certi momenti della vita, come vi sentite davvero, non in voi-diesis.