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sabato 19 marzo 2016

Una mostra per sognare

Si è da poco conclusa nella mia città la trentatreesima edizione della mostra "Le immagini della fantasia".
Ogni anno, tra febbraio e marzo, Monza ospita questa bellissima manifestazione dedicata alla letteratura per bambini e ragazzi e, tra le tante iniziative legate all'evento, c'è questa mostra che non perdo mai occasione di visitare. 

Le tavole originali realizzate da autori di diverse nazionalità sono esposte lungo le pareti della sala dell'Arengario insieme ai libri per i quali sono state disegnate. Diversi stili, diverse tecniche e diversi soggetti sfilano davanti ai visitatori in una galleria di fiabe, racconti e romanzi. Torno un po' bambina contemplando acquerelli, matite colorate e collage che per me erano giochi, ma qui sono nelle mani di grandi artisti. Negli anni ho osservato una quantità di Cenerentola e Pinocchio, di draghi, topi e lupi, ma anche Moby Dick e l'Odissea, fiabe orientali, leggende nordiche, come pure storie di guerra e attualità raccontate ai più giovani con testi a grandi lettere circondati da stupende illustrazioni. 

Tengo a dire che l'ingresso alla mostra è gratuito e anche per questo attira sempre un grande pubblico composto non solo da famiglie e bambini, ma anche da appassionati come me e i miei amici. La prima volta che ci sono stata, sono rimasta sorpresa dalla qualità delle opere esposte perché non mi ero mai fermata a riflettere sul fatto che ciò che vediamo stampato in serie nasce da una singola tavola che guardata da vicino è fatta di pennellate, tratti di matita, inchiostro, carta e tela, anche se ultimamente si ricorre sempre più spesso al digitale. La stampa sulle pagine di un libro spesso non rende giustizia alle opere originali, per questo è interessante osservarle dal vivo e non occorre essere ragazzini per apprezzarne la poesia.

Spesso, attratta dalle illustrazioni più belle, esco dalla mostra acquistando il libro che le contiene e questa volta è toccato a Selvaggia con testo e illustrazioni di Emily Hughes. Oltre ai bozzetti a matita, i colori e le simpatiche fattezze dei personaggi, mi ha convinta anche la storia che in poche pagine trasporta un messaggio bellissimo che non poteva essere più adatto a me. 



ATTENZIONE - SPOILER



Selvaggia è una bambina che appare neonata in una foresta: "Nessuno ricordava come fosse arrivata nel bosco, ma tutti sapevano che era la cosa giusta." 
Allevata da orsi, uccelli e volpi, cresce nella natura: "Lei capiva, ed era felice."
Un giorno, viene scoperta da due escursionisti e affidata alla famiglia di uno psichiatra che cerca di insegnarle a parlare, mangiare e giocare come una persona normale: "Lei non capiva, e non era felice." 
Selvaggia ne ha abbastanza, devasta la casa dello psichiatra e fugge insieme al cane e al gatto verso la foresta: "Tutti ricordarono come se ne andò, e tutti sapevano che era la cosa giusta." 
Tornata nel suo ambiente e tra i suoi amici animali, Selvaggia ritrova il sorriso: 







Se vi capita, l'anno prossimo, fate un giro alla mostra e sognate.

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