Ovunque mi trovi, vorrei essere altrove.
Thailandia 2010, stazione di Bangkok |
Ogni anno in questo periodo, si ha l'impressione di avvicinarsi alla fine di una strada e di avvistare il futuro dietro l'angolo. Ce ne accorgiamo solo all'ultima riga dell'ultima pagina del calendario, tutte le volte, come se ricominciare a contare da gennaio cancellasse per magia l'anno passato e aprisse le porte alle opportunità mancate.
Sì, ma il futuro è anche tra un'ora o domani se vogliamo esagerare, ma ci si sente più leggeri a rimandare all'anno nuovo. Quello vecchio ormai è macchiato, fuori moda, e non vediamo l'ora di togliercelo di dosso. Quello nuovo invece è pulito, ancora vuoto di errori e sprechi, sembra perfetto.
Ci trascinerò le cose che non ho finito e già si sporca tutto gennaio. Ho segnato le date dei prossimi impegni, sbirciato come cadono i compleanni, pianificato appuntamenti. Prima ancora di cominciare, il mio anno nuovo è già tutto macchiato, come quando il gatto passa sul pavimento che non si è ancora asciugato. Lancio schizzi pure sugli anni a venire perché ci sono tante strade che vorrei percorrere, con le scarpe e con la penna, tante che mi servono più calendari da pasticciare.
In Thailandia, sei calendari fa, aspettavo un treno. Quando è entrato in stazione, sono apparsi gli addetti alle pulizie, piccoli e veloci come folletti, e si sono messi a spazzare, rassettare e lucidare ogni vagone, dentro e fuori, prima di lasciar salire nuovi passeggeri. È sempre lo stesso treno che percorre la tratta 1 gennaio - 31 dicembre, anche se spolverato a ogni corsa. Il bello che ci sfugge è che non c'è bisogno di arrivare ogni anno al capolinea per scegliere una nuova destinazione.
Sì, ma il futuro è anche tra un'ora o domani se vogliamo esagerare, ma ci si sente più leggeri a rimandare all'anno nuovo. Quello vecchio ormai è macchiato, fuori moda, e non vediamo l'ora di togliercelo di dosso. Quello nuovo invece è pulito, ancora vuoto di errori e sprechi, sembra perfetto.
Ci trascinerò le cose che non ho finito e già si sporca tutto gennaio. Ho segnato le date dei prossimi impegni, sbirciato come cadono i compleanni, pianificato appuntamenti. Prima ancora di cominciare, il mio anno nuovo è già tutto macchiato, come quando il gatto passa sul pavimento che non si è ancora asciugato. Lancio schizzi pure sugli anni a venire perché ci sono tante strade che vorrei percorrere, con le scarpe e con la penna, tante che mi servono più calendari da pasticciare.
In Thailandia, sei calendari fa, aspettavo un treno. Quando è entrato in stazione, sono apparsi gli addetti alle pulizie, piccoli e veloci come folletti, e si sono messi a spazzare, rassettare e lucidare ogni vagone, dentro e fuori, prima di lasciar salire nuovi passeggeri. È sempre lo stesso treno che percorre la tratta 1 gennaio - 31 dicembre, anche se spolverato a ogni corsa. Il bello che ci sfugge è che non c'è bisogno di arrivare ogni anno al capolinea per scegliere una nuova destinazione.
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