Quello
che le persone vi raccontano è solo una versione della storia. La loro
versione. Non dico che mentano, ma di un fatto o un dialogo riportato ognuno
ricorda quello che ha compreso e percepito il che non corrisponde
necessariamente alla realtà o perlomeno non del tutto. Il filtro delle
impressioni e delle sensazioni deforma gli intenti espressi a parole e gesti,
restituisce un solo punto di vista e una storia oggettivamente incompleta.
State
certi che non è andata esattamente come ve la raccontano, ma è andata anche in
quel modo.
condivido la tua riflessione in toto..., e mi capita spesso di farla quando mi vien data la versione (molto, troppo personale...) di un dato episodio al quale non ero presente; non per malafede o per scetticismo o per pregiudizio, ma non prendo quasi mai per oro colato ciò che mi si riferisce, perchè - come dici tu - spesso (sempre...?) chi racconta filtra la propria versione dei fatti con il suo soggettivo modo di vedere, di interpretare, di intendere..., ci sono delle emozioni di mezzo che vanno a interferire, insomma pretendere di essere totalmente OGGETTIVI è per lo più un'utopia...
RispondiEliminaquindi è consigliabile ascoltare sempre le diverse campane.
un saluto e buon weekend ;)
...campane che non suoneranno tutte allo stesso modo!
RispondiEliminaE' il problema principale del raccontare storie vere attraverso la voce dei protagonisti e nella ricerca storiografica quando necessita di resoconti in prima persona.
Non è ad ogni modo un male assoluto, bastano i resoconti sinceri (ehm...sperando che lo siano :-) )
ciao!
Anche lo scrittore che racconta una storia di fantasia deve scegliere un punto di vista dal quale narrare. Forse la verità assoluta non esiste... a parte che fritto è buono tutto! :))
RispondiEliminaGli scrittori non dicono la verità, parlano della verità. ;)
RispondiEliminaParlerò del fritto :)
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