Giovedì di piena estate. C'è chi ha il coraggio di deprimersi per motivi stupidi mentre fuori c'è il sole, il cielo blu, l'ombra degli alberi, la frutta migliore dell'anno, il gelato, le serate all'aperto... Mah! Io fatico perfino ad arrabbiarmi in estate, ma forse sono strana. E un po' strano è il mondo raccontato dall'autore delle pagine che vi ho proposto la scorsa settimana. Strano, ma eccezionalmente familiare, sempre diverso, esagerato come una caricatura in ogni suo libro eppure tanto vicino a una realtà che il lettore trova riconoscibile pur osservandola attraverso una sorta di specchio deformante che gonfia certi dettagli e ne stira altri. Lo scrittore è Stefano Benni e le pagine vengono da La compagnia dei Celestini, il primo che ho letto tra i suoi romanzi. Ho scelto questo titolo perché ricordavo la descrizione delle estati a Rigolone Marina che ben si adatta a questa stagione, ma di Benni mi è rimasto nel cuore Terra! che a tutt'oggi è il mio preferito nella lunga lista dei suoi scritti. Amo il suo modo comicamente critico di narrare, la fantasia nel suo sarcasmo e l'attenzione con la quale osserva la vita reale per poterla poi deformare con il suo specchio magico. Leggendo Benni si ride, ma finita la risata si riflette. Leggete un suo libro qualsiasi, andate a teatro a vedere una delle sue opere in scena, poi mi direte.
Avrei tanti altri libri dei quali parlarvi, li avete visti nella mia libreria, migliaia di pagine da farvi assaggiare, ma per il momento mi fermo qui. Sospendo anche questa rubrica del giovedì (ho aggiunto un banner a destra per chi volesse fare un giro tra questi post) e non ho molta voglia di spiegarvene il motivo, forse perché mentre scrivo questo post fuori c'è il sole e preferisco uscire, forse è questo l'ultimo piccolo enigma del giovedì e per la soluzione dovrete aspettare una settimana. Hahahahahaha!
Avrei dovuto riconoscerlo, immagino, ma ho letto la Compagnia troppi anni fa... :)
RispondiEliminaAnche per me è passato tanto tempo dalla lettura, ma è il primo libro che ho letto di Benni e mi è rimasto bene in mente perché mi ha aperto un mondo. Poi ho visto Baol a teatro e mi è piaciuto tanto. Mi mancano ancora un po' di suoi scritti da leggere, ma mi piace sapere che sono lì sullo scaffale ad aspettarmi e prima o poi li aprirò.
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